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IL FESTIVAL DELLA CULTURA DELLA TERRA

StranoFilmFestival è un festival internazionale di cortometraggi con un tema: "la terra" che ha avuto inizio nel 2017 e dal 2022 si tiene ogni due anni a Capestrano (Aq) Abruzzo.

Vogliamo gridare TERRA! Entusiasti ed emozionati come bambini. La terra è la nostra casa, il luogo del nostro benessere, sostentamento e movimento. Vogliamo agire ora, intraprendere percorsi di trasformazione che portino a conseguenze positive.

Ci siamo lasciati prima che iniziasse la Pandemia. Simbolo di questa rinascita  sono i mammocci, il re Nevio Pompuledio e la sua famiglia, usciti dalla terra che li aveva nascosti per millenni. Questi tesori di un mondo antico sono per noi il punto di partenza per immaginare il futuro della Valle.

EDIZIONE 2022: TU SEI L’ANTENATO DEL FUTURO

WE ARE BACK. La quarta edizione di Strano é stata una fantasmagorica macchina del tempo. We are the future ancestors è il nostro motto: siamo noi gli antenati delle persone che in futuro vivranno su queste terre. 

Sullo schermo. Documentari, animazioni, fiction e film sperimentali provenienti da tutto il mondo ci hanno raccontato per tre serate l'esplorazione di nuovi mondi, uno slancio che non prescinde dalla cura del delicato equilibrio della natura e delle tradizioni. La selezione ha privilegiato storie di chi dalla terra è partito, è tornato e anche di chi è rimasto a volte a combattere. Due sono i vincitori decretati dal pubblico di questa edizione: “73 COWS” di Alex Lockwood e “In a Nutshel”l di Fabio Friedli

Nella Valle. I mammocci - così ci piace chiamare il gruppo di statue a cui appartiene il Guerriero di Capestrano - sono stati la nostra principale ispirazione della sezione. Il viaggio nel tempo durante le tre giornate del festival é cominciato con il progetto di Augmented Reality Terra Aumentata dedicato al paesaggio archeologico della Valle. Abbiamo riportato nel suo contesto originale il gruppo di statue ora smembrate, posate in luoghi diversi del pianeta, sparite. Abbiamo fatto riapparire nella Valle i menhir che sono alla base della tradizione funebre che ha originato le statue antropomorfe del Re Nevio e della Dama. Le statue ci raccontano di una vita estremamente diversa dalla nostra ospitata su queste stesse terre: nei campi d’Abruzzo non esisteva il pomodoro, la patata e lo zafferano ed era normale vivere in guerra. Patate e Guerrieri parte da questa riflessione e ripropone un’originale esperienza di scavo archeologico; gli agricoltori scavando le terre furono infatti i primi inconsapevoli archeologi della Valle. 

I mammoci ci hanno consegnato un messaggio antichissimo, ora noi prepariamo e lasciamo il nostro messaggio per chi verrà. Nel progetto Time Capsule Strano pone a tutti questa domanda: “Se potessimo inviare dei messaggi a chi verrà dopo di noi quali sarebbero?”

Le risposte a questa domanda dei festivalieri e dei capestranesi saranno conservate in una capsula del tempo che ha raccolto le testimonianze che vorranno inviare nel futuro. La Time Capsule è stata sigillata nell’ultima serata del Festival e riaperta tra 100 anni. Strano ringrazia il Comune di Capestrano e la Pro Loco per la collaborazione a questo progetto strettamente legato alla comunità che rende vitale questa Valle.

 E poi… abbiamo bevuto il vino come si faceva più di duemila anni fa nella Valle e abbiamo speso del tempo a osservare questo mondo per mettere su carta delle impressioni. Il battito cardiaco sarà la colonna sonora di una performance che farà vibrare le antiche pietre di luoghi importantissimi del nostro patrimonio culturale. Abbiamo camminato per il borgo, tra le sue strade ascoltando il racconto delle incredibili e variegate storie di chi ha vissuto qui migliaia di anni fa, come di chi vive oggi a Capestrano.

Ad aiutarmi nell’organizzazione e nella produzione artistica di Strano ci sono la regista Maria Giovanna Cicciari, la coreografa Elisabetta Consonni, l’organizzatrice Giada Gagliardi, l'architetto Andrea Rosicarelli di PUNTO Studio, la produttrice Katya Panova e il performer Kevin Skelton. 

 Tutti noi abbiamo lavorato per creare corto circuiti che aprano a immaginari sconosciuti, tutti noi desideriamo che Strano raccolga una comunità aperta alla trasformazione e capace di fondare nuove tradizioni.

Immagine di copertina: “ Immagine di Gianluca Abbate con Elisabetta Consonni, Diego Bianchi e archivio Cipolla”.

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